John Mpaliza, definito il Peace Walking Man, prima di arrivare a Roma per incontrare Papa Francesco il prossimo 20 ottobre e dopo la Marcia “Restiamo umani” tenutasi a Salerno, è stato ospite dell’IIS “Della Corte-Vanvitelli”, lunedì 7 ottobre, per testimoniare il suo impegno a “costruire Ponti e non Muri”.  Un percorso di 3000 km, durante il quale incontrare le persone, giovani, donne e bambini con cui parlare  di speranza, di pace e di impegno comune verso un cambiamento possibile, che passa dall’azione di ogni uomo nel mondo. “Siamo aperti a queste iniziative - ha esordito la Dirigente prof.ssa Franca Masi - perché è necessario costruire ponti e relazioni, basate sul rispetto e comprensione dell’altro, per recuperare il senso dell’umanità”.

Una platea di circa trecento ragazzi ha accolto questo giovane congolese, cittadino italiano e ingegnere informatico, che ha parlato della sua storia e delle ingiustizie perpetrate in Congo. In silenzio, con emozione e interesse i ragazzi hanno ascoltato il messaggio forte e  travolgente del “camminatore della Pace”, che non ha esitato a denunciare le situazioni di violenza e di sfruttamento di minori; le informazioni non sempre corrette sull’immigrazione, gli stereotipi sugli africani, la difficoltà dell’interazione e la mancanza di consapevolezza.

“Le razze non esistono- ha sottolineato Jhon Mpalize - perché solo una è la razza… quella umana”. Un invito forte a conoscere e a studiare le cause e i fenomeni migratori e ad agire in prima persona per costruire la Pace, con “le buone pratiche delle 5R: riuso,riparazione,riciclo,riduzione dei consumi e responsabilità”.

Sul richiamo alla responsabilità e alla consapevolezza ha insistito anche la Dirigente, invitando i giovani a compiere gesti concreti partendo dalla scuola e nelle famiglie, e con Jhon Mpalize un’intesa a collaborare per camminare insieme, con la speranza e la pace nel cuore per compiere passi decisivi e concreti per “Costruire ponti, restando umani”.