In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, anche  l’IIS “Della Corte -Vanvitelli” è sceso in campo per invitare gli alunni a riflettere sul senso della celebrazione, organizzando, nell’Auditorium della scuola, una conferenza  pubblica “Scegliamo il cibo giusto”. Un invito preciso e chiaro a scegliere nuovi stili di vita, con la consapevolezza e la responsabilità nella scelta degli alimenti sia dal punto di vista nutrizionale,dell’etica e della giustizia. La sollecitazione alla responsabilità e consapevolezza è una preoccupazione costante della Dirigente scolastica Prof.ssa Franca Masi e di tutti i docenti, volta a rendere i giovani sempre più cittadini attivi. In tal senso si è orientato l’incontro,  in primis con l’esposizione del dottor Gaetano Pagliarulo con una relazione dettagliata sulla carta d’identità dei prodotti, tenendo conto di alcuni punti chiave: rintracciabilità,etichettatura e origine. Tutto questo necessario affinché ha ribadito la prof.ssa Giusi del Prete “si possano cambiare stili di vita, in considerazione dei cambiamenti climatici e  della fame nel mondo,iniziando a consumare meno e cibi giusti, a beneficio di altri paesi che vivono situazioni di povertà estrema”.Sul tema della scelta del cibo giusto la dottoressa Raffaella Casciello, responsabile di Libera di un bene confiscato “Fondo Nappo”, ha coinvolto gli alunni in un dialogo narrativo, partendo dagli intrighi mafiosi per arrivare alle tante realtà agricole realizzate sui terreni confiscati, per comprendere come è possibile realizzare prodotti rispettando i diritti dei lavoratori e producendo cibi sani e biologici. “Un nuovo modello di sviluppo- ha affermato la dottoressa Casciello- quello del riutilizzo dei beni confiscati, ridandoli ai cittadini, per costruire il nostro e il vostro futuro”. E, con l’intervento di Don Rosario Sessa, responsabile del commercio Equo e Solidale, una presa di coscienza che solo con uomini e donne di buona volontà si possono realizzare delle svolte epocali. “Sono circa 3000 botteghe equo e solidali, una presenza di  commercio giusto, che ci consente di conoscere chi ha prodotto nella legalità”. Allora la sollecitazione ad aprire gli occhi e a impegnarsi per cose belle di cui vale la pena vivere, perché ha riaffermato Don rosario “il futuro è di quei giovani che scelgono come forma di rivoluzione la cultura e che diventano consapevoli di essere una goccia d’Amore in un mondo d’illegalità, dove insieme possiamo formare un oceano di giustizia”.